Con la nostra tecnologia che combina torce al plasma, gassificatori, cavitatori e sistemi avanzati di gestione del gas, ogni molecola che fuoriesce dal processo rappresenta una perdita di profitto. Applicando la proprietà transitiva, quindi, un danno al pianeta equivale ad un danno economico causato al nostro cliente.
Pertanto, anche al di là di ogni nostra sensibilità ecologica, non possiamo consentire alcuna emissione in atmosfera perché le fughe di gas non ci permetterebbero di mantenere i livelli di prestazione contrattuali.
Anche la stessa anidride carbonica prodotta, una volta “pulita” e resa alimentare, viene sigillata per essere venduta al vasto mercato dei produttori di bevande.
Per quanto riguarda la componente liquida, tutto ciò il cui livello di inquinamento non può essere ridotto utilizzando il nostro cavitatore, verrà inviato direttamente alla torcia plasma per essere inertizzato.
Per quanto riguarda la componente solida, le ceneri prodotte durante la gassificazione e la lava prodotta con la torcia al plasma sono completamente diverse dai rifiuti prodotti dall'incenerimento: in entrambi i casi, non sono più un rifiuto da conferire in discarica ma un nuovo materia prima utile per un nuovo processo. Le ceneri verranno analizzate a campione e in continuo per verificarne l'effettiva inertizzazione; qualora i parametri non fossero adeguati, il lotto in questione verrebbe inviato alla torcia al plasma per essere trasformato in lava vetrificata.
È un fatto noto e incontrovertibile che la lava vetrificata che fuoriesce da una qualsiasi torcia al plasma non perde nulla, tanto meno il vetro, ed è stato proprio questo fatto a spingere i legislatori francesi ad autorizzare l’interruzione della filiera dell’amianto solo in caso di trattamento al plasma. In presenza di biodigestori, il compost privato dalle cariche batteriche grazie al passaggio nel nostro cavitatore, dopo un adeguato periodo di sosta all'aria aperta necessario anche per la naturale evaporazione dell'azoto in eccesso, diventa uno dei fertilizzanti agricoli per eccellenza. Metalli e vetro verranno invece isolati e inviati alle apposite industrie esterne per un completo recupero come materia prima.
Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, gli ambienti riducenti non consentono la formazione di ossidi di azoto (NOx) ma semplicemente di N2 che non può essere considerata un’emissione poiché l’azoto in questa forma rappresenta quasi l’80% dell’atmosfera terrestre.
La CO2 che si ricompone in uscita dopo il raffreddamento può essere “pulita”, resa alimentare e sigillata oppure ridotta direttamente (ridotta quindi al di sotto delle 50 parti per milione residuo) grazie alla nostra speciale ingegneria sviluppata per il biometano e considerata così innovativa da essere cooptati come fornitori di tecnologie dal Consorzio Italiano Biogas. Allo stesso modo possiamo facilmente abbattere eventuali residui di zolfo presenti nel syngas.
Sono tutte tecnologie sviluppate dai nostri ricercatori migliorando e semplificando procedure utilizzate da decenni nel settore dell'estrazione e della lavorazione del gas naturale.
Infine, il nostro sistema di cavitazione controllata consentirà di recuperare i residui chimici di abbattimento e di preparare eventuali, trascurabili, particelle residue da collocare per l’inertizzazione finale all’interno della torcia plasma. Anche le emissioni dei motori a combustione interna e delle turbine verranno convogliate anche al sistema di cavitazione e, da qui, alla torcia al plasma.
L'impianto sarà realizzato in depressione, in modo tale che tutta l'aria interna, comprese le molecole degli odori fastidiosi, verrà convogliata verso i gassificatori o le torce al plasma.