La tecnologia del plasma esiste dagli anni ’60. I primi 2 impianti commerciali in grado di trattare RSU sono stati entrambi costruiti in Giappone.
Dall’impianto pilota (30 tonnellate al giorno) commissionato da Hitachi Metals a Yoshii, viste le enormi potenzialità si è immediatamente passati all’edificazione dell’impianto nel parco industriale Mihama-Mikata a zero emissioni. L’impianto di gassificazione al plasma di Utashinai, il cui progetto originale aveva una capacità di circa 170 tonnellate al giorno di RSU e residui di trituratori di automobili (ASR), dopo problematiche iniziali che ne hanno ritardato l’apertura di alcuni anni, è stato completamente rivisitato per evolversi in un impianto capace di lavorare circa 300 tonnellate al giorno: l’impianto genera fino a 7,9 megawattora (MWh) di energia elettrica, vendendo circa 4,3 MWh alla rete elettrica al netto dell’autoconsumo.
In Francia la gassificazione al plasma viene utilizzata per fondere l’amianto rendendolo inerte ma sempre nell’area di Bordeaux un’altra Torcia al Plasma da anni processa reflui organici con produzione di syngas e quindi di energia. A questi seguono, oggi, numerosi impianti, montati anche su navi da crociera e militari fra cui la USS Gerald R. Ford (CVN 78) Supercarrier - US Navy.
Altro interessantissimo caso di applicazione del plasma alla MSW è l’impianto di Brasov in Romania capace di ben 12 tonnellate ora e primo al mondo ad aver superato i 1.200kWh lordi di produzione per tonnellata usando una torcia al plasma.
Un impianto di termovalorizzazione per rifiuti pericolosi da 72 tonnellate al giorno, situato a Pune, in India, è stato commissionato nel 2008. L’impianto è il più grande impianto WTE per la gassificazione al plasma al mondo che tratta rifiuti pericolosi. Il gas prodotto bruciato in una caldaia a vapore che aziona una turbina a flusso che produce fino a 1,6 MW (netti) di elettricità.