I gassificatori sfruttano la dissociazione molecolare, definita pirolisi, usata per convertire direttamente i materiali organici presenti nel rifiuto in gas, mediante riscaldamento in presenza di ridotte quantità di ossigeno.
I materiali trattati sono completamente distrutti in quanto le loro molecole vengono scisse.
Questo procedimento consente, se confrontato con la combustione diretta, una serie di vantaggi significativi:
- Maggiore fruibilità del combustibile;
- Impiego di soluzioni tecnologiche relativamente semplici e collaudate;
- Rendimenti energetici maggiori;
- Distruzione definitiva del rifiuto;
- Assenza di conferimenti in discarica speciale;
- Nessuna emissione nociva;
- Produzione di vapore e quindi di acqua demineralizzata dalla sua condensazione, di facile additivazione con carica salina per potabilizzazione;
- Eventuale produzione di Chemicals, in primis il metanolo, utilizzabili nei motori per autotrazione o vendibile sul mercato;
- Basso impatto visivo.
Il gas di sintesi, anche di basso potere calorifico, una volta filtrato e depurato, può venire utilizzato per l’alimentazione di un cogeneratore, valorizzando quindi il potere calorifico della matrice organica utilizzata e contenendo i costi della produzione simultanea di energia elettrica e termica, oppure può essere utilizzato per la produzione di chemicals riutilizzabili.
Disponiamo anche di gassificatori di dimensioni ridotte, di capacità inferiore a quella di un singolo reattore, ideali per le esigenze della cosiddetta economia circolare.
Questi sistemi sono stati sviluppati in stretta collaborazione con RINA Consulting - Centro Sviluppo Materiali spa di Roma, anche sulla base di loro precedenti studi. Esiste un pilota funzionante corredato anche di torcia al plasma.
Il nostro sistema di gassificazione prevede l’utilizzo di sistemi di essiccazione per pretrattare il materiale in ingresso o matrice. L’essiccatore si alimenta tramite il calore di processo e consente di portare l’umidità in ingresso della matrice dal valore di conferimento (di norma valore compreso fra il 70% ed il 30%) a, circa, il 10%.
La matrice così essiccata viene trasportata all’interno del reattore, dove è portata a temperature che vanno dai 400 ai 650° C, tramite il recupero del calore generato dallo stesso syngas e dal processo stesso di gassificazione che avviene nell’ultima parte del reattore dove la temperatura sale fino a 1.200° C. La matrice/rifiuto è così sottoposta, in modo rapido, a totale essiccamento, a pirolisi ed alla conseguente gassificazione.
Detti gas prodotti (syngas), saranno mandati, dopo essere stati debitamente lavati e depurati, alla turbina. In assenza di una torcia al plasma non è possibile raggiungere il livello zero emissioni ma, in ogni caso, queste saranno abbondantemente al di sotto dei livelli ammessi dalle varie normative nazionali.
Dall’utilizzo dei syngas si avrà una produzione di kW termici e kW elettrici. Parte sarà utilizzata per il processo.
L’energia termica può a sua volta essere parzialmente trasformata in energia elettrica.
Una volta avvenuto il processo di gassificazione, l’unico prodotto di scarto risultante è la cenere, mediamente circa il 5-10% della matrice in ingresso nei gassificatori.
La parte della cenere trattata nella torcia al plasma si trasformerà in un materiale che può essere destinato ad impieghi utili senza rischi ambientali.