Relativamente all’applicazione di CavitOil nell’ambito della produzione di oli di semi, il processo di produzione prevede, come prima fase, un prelavaggio e lavaggio dei semi dalle varie polveri e impurezze, queste sostanze prevalentemente organiche, vengono trasportate, tramite un nastro trasportatore in una vasca di raccolta per la raccolta delle biomasse di scarto: materiale che verrà gassificato o biodigestato per produrre l’energia necessaria per l’impianto e, l’eccesso, imesso nella rete di distribuzione nazionale.
I semi una volta puliti dalle impurità, verranno decorticati e quindi prima sbucciati e, poi, le bucce saranno separate dai semi. A seconda delle semenze utilizzate, cambia la tecnologia adottata. Ad esempio il macchinario per sbucciare semi di soia o girasole sarà differente da quello per le arachidi; nulla vieta dotare un impianto con entrambi i macchinari anche con invio automatico alla lavorazione. Anche le bucce confluiranno nella vasca centrale di raccolta delle biomasse.
I semi decorticati verranno mandati all’EMPOWERING DEVICE che, grazie alla cavitazione controllata, incrementerà la produzione e la qualità del prodotto, senza l’utilizzo di additivi chimici.
La pasta prodotta con l’EMPOWERING DEVICE verrà condotta ad una pressa che separerà la polpa dall’olio dove la parte solida verrà raccolta sempre nella vasca destinate alle biomasse.
Le ricerche scientifiche degli ultimi anni stanno consolidando l’idea che il futuro dell’arte frantoiana risieda negli ultrasuoni a bassa frequenza: tecnologia che, capovolgendo il paradigma storico tra quantità e qualità del prodotto, consente di incrementare la resa in olio preservando i polifenoli.
L’EMPOWERING DEVICE potendo sfruttare due tipi di cavitazione controllata, meccanica e sonica, esalta l’effetto negli oli poiché il rotore è studiato per l’acqua, presente negli oli ma non in grandissime quantità, perciò il suo effetto è presente ma ha un effetto secondario, riuscendo a triturare meglio la pasta e perciò ad aumentare la resa della pressa di estrazione.
L’olio, una volta prodotto, ancora grezzo, molto nutriente e ricco di polifenoli potrà essere imbottigliato. In alternativa potrà essere mandato ad un ciclone che eliminerà l’acqua e materiali in sospensione, tipici degli olii grezzi, inoltre potrà essere conservato in vasche di decantazione, per ottenere un prodotto più chiaro e limpido.
Mediamente per ogni 2 tonnellate di resa di olio di semi si ottengono circa 3 tonnellate di rifiuti vegetali dotati di un alto valore calorifico.
L’innovazione generata è di tipo radicale poiché non si tratta di un lieve cambiamento di soluzioni preesistenti e l’analisi economica rivela che l’impiego di questo impianto continuo a cavitazione può garantire, anche in paesi occidentali, un incremento dei ricavi tale da ripagare l’impianto in brevissimo tempo.